USL: Non solo il 25 novembre dobbiamo ricordarci che tutti i cittadini devono avere pari dignità e devono essere rispettati, senza distinzione di sesso, di razza, di condizioni personali e sociali

USL: Non solo il 25 novembre dobbiamo ricordarci che tutti i cittadini devono avere pari dignità e devono essere rispettati, senza distinzione di sesso, di razza, di condizioni personali e sociali.

Spesso siamo portati a credere che determinati dibattiti riguardino soltanto certe persone e che dunque spendere tempo per difendere i loro diritti non sia edificante o sia addirittura una perdita di tempo. Dovremmo invece avere imparato dalla storia che le cose non stanno affatto così e che, quando si parla di diritti o di impegnarsi contro le violenze fisiche e verbali siamo tutti chiamati in causa. Si avvicina il 25 novembre e giustamente si alza l’attenzione sul tema della violenza contro le donne che purtroppo non sono le sole vittime dell’intolleranza, anche se a onor del vero tutti i giorni l’attenzione su questo tema dovrebbe essere tenuta alta. Uomini o donne che si innamorano e hanno storie con persone dello stesso sesso, spesso sono presi di mira anche sul luogo di lavoro dove magari prima di essere additati come “diversi” erano tenuti in una certa considerazione e poi all’improvviso diventano degli incapaci e sono appunto vittime di discriminazione. Un bravo lavoratore deve forse essere giudicato in base all’orientamento sessuale? O deve essere attaccato per questo? Ovvio che certi particolari che riguardano la propria vita privata ognuno li “gestisce” come meglio desidera, altrettanto ovvio è che l’impegno di una persona che lavora non varia a seconda di chi decide di frequentare nella vita privata e che parimenti non esiste che sia schernito, nella migliore delle ipotesi, per questo motivo. Siamo arrivati al paradosso che, se una pubblicità non ha come protagonisti persone lgbt o lgbtq+ non ha valore e deve essere criticata a prescindere, perché solo la cultura ‘woke’ ha diritto a calcare le scene con tanto di riflettori sempre puntati; però appena sotto alla superficie, alle pubblicità o ai vari proclami, si scopre a volte, per non dire spesso, una intolleranza verso chi è diverso, volendo troppe volte ricondurre tutto al “dobbiamo essere tutti uguali” perché le differenze spaventano. “Piuttosto che insistere sul fatto che non c’è nessuna differenza, si dovrebbe insegnare la cultura del rispetto delle scelte private e delle differenze. “Ricordiamoci sempre, sottolinea Francesca Busignani, che la diversità non è un valore assoluto ma è il rispetto il valore della diversità; e il rispetto implica pari dignità, pari diritti e pari opportunità fra gli esseri umani, senza alcuna violenza fisica o verbale; con pari dignità sociale, senza distinzione di sesso, di etnia, di scelte personali e condizioni sociali”. “Forse - prosegue l’SG di USL Busignani - ci vorrebbe più buon senso, più umanità e meno mentalità fintamente aperta da diventare a tratti assurda come quella che ha portato qualche ben pensante a proporre di eliminare il bacio del Principe nella Bella Addormentata nel bosco, perché non consensuale; direi paradossale come proposta.

Comunicato stampa
USL

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