Usl: quasi 500 infortuni sul lavoro nel 2023, aggiornare la norma e cambiare paradigma mentale
Il report sugli infortuni sul lavoro evidenzia per il 2023 sessanta incidenti in più rispetto al 2022. Sono infatti 489 gli infortuni risultanti dal report stilato come ogni anno dalla Polizia Civile. Un dato che deve suscitare riflessioni da più parti perché come più e più volte abbiamo scritto, la responsabilità della sicurezza sta tanto in capo al datore di lavoro quanto al lavoratore stesso. Per fortuna l’anno 2023 si è concluso senza incidenti mortali. La stessa cosa purtroppo non si può dire della vicina Italia dove si registrano oltre 1000 vittime sul luogo di lavoro e questo non è davvero più accettabile. Non c’è tuttavia nemmeno qui in Repubblica nulla da esultare, specie con un bilancio che dà evidenza di quasi 500 infortuni pari circa al 2% della forza lavoro. Siamo consapevoli che le Associazioni Datoriali stanno fornendo il massimo supporto alle aziende per renderle sempre più sicure, ma che si tratti di quasi 500 o anche solo di un infortunio, bisogna senza meno attivarsi in maniera ancora più incisiva e richiedere, laddove latitano, o sono particolarmente vetuste, norme che, al passo coi tempi, diano ulteriori strumenti per contrastare questa gravissima dinamica che richiede pure un cambio di mentalità da instillare anche e soprattutto nelle nuove generazioni. Con la Legge n.31/1998 LEGGE QUADRO IN MATERIA DI SICUREZZA E SALUTE NEI LUOGHI DI LAVORO, all’epoca eravamo un Paese all’avanguardia, ad oggi, a distanza di 26 anni, questa norma necessita di essere implementata e rivista. Ben venga la piena occupazione ma è chiaro che occorre mantenere alta l’attenzione sulla qualità del lavoro, così come sui livelli di inquadramento delle persone. Il luogo di lavoro non può trasformarsi in una trappola a volte mortale, il luogo di lavoro deve essere quel posto dove facendo il proprio dovere e stando anche attenti in prima persona alla propria incolumità, si va a portare un valore aggiunto ottenendo in cambio una giusta retribuzione e quelle tutele che rendono il lavoro dignitoso anche in ambito di sicurezza.
c.s. USL
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