USL: Se un'azienda non funziona è arrivato il momento di cambiare qualcosa
Appare sempre più chiaro, alla luce anche degli ultimi avvenimenti, che AASS sta navigando a vista e non certo per colpa del personale.
Da tempo ci chiediamo se la gestione degli ultimi anni sia stata ottimale senza però aver quasi mai ricevuto fatti concreti e non solo risposte verbali in questo senso. Domande simili, da quello che si è appreso dalla stampa, se le sta ponendo ora la politica che ha il preciso obbligo di vigilare su asset importanti per il Paese come AASS, altrimenti i risultati rischiano di essere dannosi ed è ciò cui abbiamo assistito in questi anni, non ultimo il caos della gestione delle bollette alle stelle e delle fatture presunte e indecifrabili.
Non solo sono arrivate bollette assurde su letture presunte ad utenze “attive”, ma le hanno inviate anche dove le utenze sono “ferme” da anni, come ad esempio capannoni sfitti, case dove purtroppo l’abitante è deceduto etc.
Per non parlare degli avvisi di pagamento su bollette già saldate o bollette inviate due volte per la stessa utenza sullo stesso periodo, o richieste di cambio d’intestazione non cambiate a distanza di mesi o riaccrediti per conteggi errati arrivati a buon fine dopo tempistiche lunghissime.
Se AASS non funziona è ora di farla funzionare.
È di ieri il comunicato dell’annullamento delle ultime bollette del gas e della loro riemissione, ci chiediamo e abbiamo chiesto:
un incontro in merito alla situazione AASS;
perché le letture sono presunte anche alla luce di una delibera che stanzia soldi dello Stato e quindi quelli dei lavoratori, della popolazione, per fare in modo che fossero reali? Come è possibile fare oggi letture reali, a distanza di mesi dal periodo di fatturazione, visto che i contattori hanno per l’appunto continuato a contare i consumi, se non è stata fatta una lettura reale a tempo debito?
E se è stata fatta, perché le letture sono arrivate presunte?
Chi ha già pagato avrà un riaccredito o saranno beffati con uno storno alla prossima fattura?
Le banche che hanno gli addebiti automatici per i flussi dei pagamenti in partenza, avranno disposizioni in tempo per bloccarli?
La favolosa fascia oraria mattutina di un’oretta per le telefonate dedicate all’utenza, insufficiente, così come chiediamo da anni, sarà ampliata all’intera giornata per dare risposte alla popolazione?
I lavoratori di questa Repubblica hanno il diritto di sapere con certezza dove finiscono e come vengono gestiti i propri soldi, auspichiamo vivamente che entro oggi a questi interrogativi vengano fornite risposte adeguate, certe e risolutive.
Comunicato stampa
Unione Sammarinese Lavoratori
[Banner_Google_ADS]