USOT: IVA/IGC SI CONTINUA CON ANALISI SEMPLICISTICHE E INCOMPLETE
L’economia del Principato di Monaco credo si possa difficilmente definire come fondata sui comparti del commercio, e vendita di servizi. I suoi “capisaldi” sono il settore bancario, finanziario e il gioco d’azzardo, peraltro a costo di consistenti condizionamenti da parte della Francia. In sostanza ci azzecca molto poco con la Repubblica di San Marino.
Andorra, anche essa condizionata fortemente dal punto di vista istituzionale dai vicini Spagna e Francia, ha vissuto di una piazza finanziaria opaca enormemente più grande della nostra, di turismo e di poche esportazione proprie, soprattutto prodotti del tabacco. Ha adottato un sistema d’imposte indirette, sul modello IVA, nel 2013. Prima non aveva alcun tipo d’imposta indiretta. La Repubblica di San Marino ha, invece, dagli anni settanta un sistema d’imposte indirette (Monofase) che nel 2015 ha assicurato 64 milioni di euro all’anno d’imposte all’amministrazione pubblica, che lascia margini importantissimi di competitività all’economia Sammarinese e non crea distorsioni con l’Unione Europea. Oltretutto Andorra ha una vera e propria dogana intorno ai propri confini, con limiti alla quantità di merce esportabili nell’area dell’Unione Europea. Il sistema d’imposte indirette di Andorra, seppure del tipo IVA, non è ritenuta euro compatibile perché utilizza aliquote troppo basse.
Non stupisce che chi è estraneo alla realtà della Repubblica di San Marino si avventuri in ragionamenti viziati da mancanza di conoscenza dei problemi reali del nostro Paese. Oltretutto l’Unione Europea non ci chiede di adottare il sistema IVA. Piuttosto che ragionare su formule fiscali preconfezionate per altre realtà ben diverse dalle nostre oppure su teorie fiscali, sarebbe meglio ragionare al meglio per quelle che sono le nostre esigenze di micro-stato, con un economia reale articolata da sostenere e una preziosa sovranità reale che va mantenuta.