USOT, OSLA e Federalberghi chiedono l’apertura del tavolo di crisi al Governo sull’emergenza Coronavirus
Un’immediata apertura di un tavolo di crisi composto dalle Segreterie di Stato coinvolte, dalle Organizzazioni datoriali, dalle Parti sociali e da ABS che funga da cabina di regia al fine di predisporre interventi di sostegno sia alle imprese che ai dipendenti delle stesse e di trasmettere messaggi tempestivi e corretti su come affrontare le conseguenze del Coronavirus. È ciò che USOT, OSLA e Federalberghi hanno chiesto al Congresso di Stato con una comunicazione inoltrata nella giornata di mercoledì 26 febbraio. Le Associazioni chiedono che vengano sostenuti “tutti gli operatori economici sammarinesi di ogni settore che si trovano a dover fronteggiare questa emergenza” poiché “l'impatto negativo sulle attività produrrà inevitabilmente conseguenze sia per i lavoratori che per le entrate erariali e quindi per il bilancio dello Stato”. In particolare “il settore turistico/commerciale e le strutture ricettive - soprattutto quelle che rimangono aperte tutto l'anno - sono le prime a subire conseguenze disastrose da questa situazione e dal panico che si è scatenato a livello globale”. “Sempre più Paesi infatti sconsigliano i viaggi in Italia” scrivono gli imprenditori. Per questi motivi le Associazioni richiedono un intervento forte e mirato da parte del Governo affinché le imprese non vengano lasciate sole; è necessario adottare “tutte le misure di supporto a tutela dei posti di lavoro e della sopravvivenza stessa delle nostre imprese”. I firmatari chiedono che si valutino interventi inerenti agli obblighi fiscali e previdenziali, alle utenze, all’utilizzo di ammortizzatori sociali e lo stanziamento di un fondo a cui potrebbero avere accesso le imprese maggiormente coinvolte dall’emergenza Coronavirus. Allo stesso tempo si sottolinea l’importanza in questo momento del settore bancario, a cui si richiede la possibilità di concedere ed attivare una moratoria di almeno tre mesi (prorogabile in funzione della durata dell'emergenza) sulle rate dei mutui e sui finanziamenti in essere per tutte quelle aziende che dovessero subire significative riduzioni dell'attività per effetto del Coronavirus. Il medesimo intervento potrebbe essere concesso in favore dei lavoratori qualora il datore di lavoro non possa ricorrere ai benefici degli ammortizzatori sociali e si veda costretto alla riduzione del personale. “Siamo ben consapevoli - conclude la lettera - che la priorità sia garantire la salute dei cittadini ed interagire con i competenti organismi italiani e delle Regioni a noi limitrofe per garantire il superiore interesse della salute pubblica ma riteniamo che debba costituirsi il tavolo di cui sopra e che inizi immediatamente ad occuparsi delle tematiche indicate” con il fine ultimo di arginare il prodursi di effetti economici negativi conseguenti all’emergenza Coronavirus.