Con riferimento a quanto comunicato, qualche giorno fa, dalla Centrale Sindacale Unitaria relativamente alla situazione di crisi ed insolvenza del ristorante Garden riteniamo opportuno fare alcune precisazioni. Non esiste un obbligo associativo in capo alle attività economiche. Possono associarsi ad una Associazioni di Categoria riconosciuta dalla Legge oppure no. Nel caso specifico, il ristorante Garden non era associato con alcuna Associazione Datoriale e questo è perfettamente noto al Sindacato. Il Settore “Alberghi, ristoranti, bar e mense” conta circa 200 operatori economici e la “piattaforma sindacale”, introdotta dalla Legge n° 59 del 2016, attesta che gli operatori economici associati, complessivamente, alle Associazioni Datoriali sono 85 (il 60% dei quali è iscritto ad USOT). Questo significa, a contrario, che più di 100 operatori economici di questo Settore non sono iscritti con alcuno. Non esiste, giuridicamente, nessuna possibilità per una Associazione di Categoria di essere più penetrante nelle dinamiche gestionali, contabili o di altro tipo di un operatore economico associato. USOT rappresenta e tutela gli interessi di una specifica categoria produttiva che esercita un’attività economica ricompresa nel nostro Settore. Assistiamo l’associato nei rapporti con la controparte, con le istituzioni, con gli enti pubblici, con le altre parti sociali ed eroghiamo una serie di servizi identificati da due sostantivi in particolare “assistenza” (contabile e amministrativa, economica e finanziaria, ecc ecc) e “consulenza” (sicurezza e salute sul posto di lavoro, contrattualistica, formazione, analisi statistiche e raccolta dati). Come abbiamo più volte e pubblicamente sostenuto, siamo i primi a volere che le attività del nostro Settore, indipendentemente dal fatto che siano nostri Associati, lavorino correttamente valorizzando ed accrescendo le competenze dei loro dipendenti e nel massimo e scrupoloso rispetto delle norme vigenti ma ci sono altri Uffici ed Enti preposti e pagati per effettuare i controlli e, nel caso, sanzionare. Una professione è appetibile quando è giustamente remunerata e quando l’ambiente di lavoro è professionale, collaborativo, innovativo e attento alle esigenze di tutti. Se la parte economica del contratto collettivo è importante, per realizzare le condizioni appena elencate, risulta determinante anche la parte normativa del contratto collettivo. La giusta retribuzione deve necessariamente essere composta anche da altri elementi oltre allo stipendio base. Abbiamo provato, ma sembra ci sia una diffusa sordità, ad aggiungere elementi al confronto fra le parti quali, ad esempio: il premio di produzione erogato sotto forma di beni e servizi che può rappresentare un ottimo strumento per fidelizzare i collaboratori e aumentare la motivazione, la soddisfazione e la retention combattendo così il turnover del personale; i fringe benefit coi quali sicuramente parliamo di un vantaggio retributivo; il welfare aziendale col quale parliamo, invece, di un vantaggio di work-life balance, cioè di conciliazione vita-lavoro. Infine, per noi importantissimo, abbiamo richiesto da anni alla Politica e continuiamo a farlo, di prevedere scuole e quindi formazione maggiormente qualificata e specifica per chi vorrà lavorare in questo Settore ma anche per chi, in questo Settore, vorrà fare l’imprenditore. La formazione continua e di qualità, è indispensabile sia per i lavoratori che per gli imprenditori. Ad oggi, con l’essenziale supporto del Fondo Servizi Sociali, gli unici che propongono corsi di formazione finalizzati all’acquisizione di nuove competenze e/o di perfezionare e migliorare quelle che già si possiedono siamo noi di USOT.
Il Consiglio Direttivo