Vaccinarsi è un atto di civiltà e rispetto verso gli altri
Il Segretario di Stato al Lavoro ringrazia per la risposta alla campagna vaccinale e invoca l’obbligatorietà per chi lavora a contatto con il pubblico. Alle imprese l’invito a potenziare lo strumento del “lavoro agile”
“Sono orgoglioso della risposta dei cittadini alla campagna di vaccinazione, che dimostra l’alta sensibilità verso un impegno morale e sociale e la consapevolezza che uscire da questa crisi pandemica significa salvare vite e far sopravvivere la nostra economia”. Il Segretario di Stato al Lavoro ringrazia sentitamente tutti coloro che stanno aderendo al piano vaccinale e tutto il personale sanitario che sta dimostrando altissima competenza, efficienza e dedizione. “Al di là delle adesioni volontarie - aggiunge - mi sento anche di sostenere con determinazione che tutti i lavoratori a stretto contatto con il pubblico (sanitari e parasanitari, forze dell’ordine, insegnanti e pubblica amministrazione) debbano avere l’obbligo di vaccinarsi, non solo per tutelare sé stessi ma gli altri”. Il Segretario di Stato al Lavoro annuncia l’intenzione di sostenere in Congresso di Stato la previsione di norme che introducano un obbligo vaccinale per queste categorie di lavoratori che, nel caso optino invece per la lecita libertà di obiezione, non possano continuare a prestare le loro attuali mansioni, almeno per tutto il tempo in cui essi stessi possano rappresentare un pericolo di infezione. “Mi rendo conto - afferma - che possa sembrare una provocazione, ma sono convinto che vaccinarsi sia lo strumento per uscire da un pesante periodo di buio, far ripartire completamente la macchina economica e, di conseguenza, salvaguardare anche i posti di lavoro oltre alle vite umane” Sulle coperture vaccinali ai lavoratori frontalieri, il Segretario Lonfernini ribadisce che le somministrazioni potranno avvenire solo ed esclusivamente nel momento in cui il fabbisogno interno sarà completato e dietro specifici accordi bilaterali tra Italia e San Marino, coinvolgendo anche le regioni di maggior provenienza dei frontalieri. “Nel pieno rispetto - dichiara - di quel concetto solidaristico territoriale di cui San Marino e la sua gente sono sempre stati grandi protagonisti e fautori”. Alle aziende sammarinesi che stanno facendo richiesta di vaccinare i propri dipendenti frontalieri, l’invito ad attendere che si arrivi ai passaggi indicati e a ricorrere il più possibile, come indicato nel decreto in vigore, al “lavoro agile”, ancora sottoutilizzato rispetto al suo potenziale. Uno strumento per garantire ai lavoratori la massima sicurezza e il mantenimento della propria mansione, redditività ed efficienza. “Sono sicuro - conclude il Segretario Lonfernini - che si possa fare ancora di più se tutti insieme ci adopereremo per uscire quanto prima da questa situazione e ripartire, anzi, rinascere. La rinascita sanitaria, sociale, culturale ed economica deve passare necessariamente dall’obbligo ad impegnarsi da parte di tutti”.