Zonzini (Csdl): "Contributi non versati: il segreto professionale diventa una beffa!"

Zonzini (Csdl): "Contributi non versati: il segreto professionale diventa una beffa!".

È il caso di Banca Centrale che non fornisce informazioni inerenti alle azioni di recupero dei mancati versamenti previdenziali delle aziende. Una buona prassi da adottare per monitorare la propria posizione contributiva è la consultazione di ARPA: se i contributi del secondo pilastro non sono stati pagati, molto probabilmente mancano anche i contributi del primo pilastro. La CSdL è disponibile a compiere questa verifica per i lavoratori non in grado di farla

Gli importi riconducibili all'anagrafica dei debitori, come già evidenziato in altre occasioni in cui la CSdL ha trattato questo argomento, riguardano anche i contributi previdenziali del primo e secondo pilastro, sui quali si è soffermata Simona Zonzini, funzionaria FULI-CSdL, nell'ultima puntata di "CSdL Informa". "Relativamente al secondo pilastro, nel momento in cui un lavoratore va in pensione, Fondiss eroga la somma accantonata nel corso degli anni, anche attraverso ritenute alla fonte del proprio datore di lavoro. Ma se l’impresa non ha effettuato realmente i versamenti, la somma che il lavoratore dovrebbe riscuotere non viene corrisposta per la relativa quota parte. Con la finanziaria del 2021, è stato chiuso un buco normativo; infatti qualora sia decretato il fallimento di un'azienda, i mancati versamenti previdenziali vengono coperti dal fondo comune di riserva di rischio. I contributi per il primo e il secondo pilastro, pertanto, sono messi in sicurezza, quindi il lavoratore dipendente non perde niente. Il problema invece si pone se il fallimento non viene richiesto e ci si accorge in ritardo del mancato versamento dei propri contributi previdenziali. Ad oggi, purtroppo, il dipendente non ha la titolarità di poter sapere se c'è un piano di rientro, se viene rispettato e, qualora non lo fosse, se sono messe in atto azioni da BCSM per recuperare i mancati versamenti. La risposta che ci è stata fornita è l'impossibilità di fornire dette informazioni 'in ragione del segreto professionale', ovvero del diritto alla privacy dell’impresa, detto in altre parole." Il suggerimento che è stato dato durante la puntata di "CSdL Informa" è comunque quello di verificare la propria posizione contributiva previdenziale accedendo ad ARPA (all'interno del portale gov.sm) nella sezione relativa a Fondiss, in quanto in maniera chiara si può verificare con tempestività se i propri contributi sono stati pagati in tutto o in parte. "Chi non fosse in grado di fare questa verifica, può rivolgersi agli uffici della CSdL. Con apposita delega, possiamo verificare qual è la situazione reale dei versamenti." Di fatto, stiamo parlando di somme sottratte ai legittimi proprietari, per cui è inconcepibile e inaccettabile che il lavoratore o chi lo rappresenta non possa avere informazioni sulle azioni di recupero intraprese e quale effetto abbiano prodotto. Ad esempio, sarebbe importante sapere se l'azienda abbia in atto piani di rientro delle somme non versate. L'esattoria di Banca Centrale si barrica dietro al segreto professionale, anche quando sono aziende già presenti nell’anagrafica dei debitori, ovvero già note. Ora, con l'insediamento del nuovo Governo, la CSdL porrà l'attenzione anche su questo argomento e richiederà un’integrazione della normativa, affinché venga data la piena titolarità ai lavoratori di ottenere tutte le informazioni relative allo stato dell'azienda, se sia in grado o meno di onorare i propri debiti e se sia stato fatto tutto il possibile per recuperarli.

C.s. CSdL

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