Adescava ragazzini su internet, nei guai 30enne residente in Provincia di Rimini

L'accusa più infamante: atti sessuali con minorenni, detenzione di materiale pedopornografico anche con minori di 14 anni, prostituzione minorile. Li adescava tutti allo stesso modo l'impiegato 30enne ora ai domiciliari: che sport fai? E poi via con chat compromettenti su Facebook o su WhatsApp. L'indagine è partita grazie alla denuncia di alcuni genitori: 14 i minori adescati – 3 in provincia di Rimini- in un anno e mezzo di indagini. Ma secondo i carabinieri ci sarebbe qualcosa in più delle 23 mila chat a sfondo sessuale trovate, con scambio di foto, su telefoni e computer. La 'vittima' più giovane: un bambino di 12 anni. Offriva loro piccoli regali: ricariche, abbigliamento, profumi. Attenzioni non solo 'virtuali', sfociate in alcuni casi in qualche incontro. A seguito della prima perquisizione, nell'ottobre dello scorso anno, gli era stato vietato l'uso dei social. Poi l'arresto dell'uomo qualunque, con un lavoro ordinario, una vita da single come tanti altri. Le indagini proseguono così come l'attività di sensibilizzazione dei carabinieri ai pericoli della rete nelle scuole.

Sara Bucci

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