Arrestato l'italiano che nel 2013 truffò don Peppino
“Non ho avuto più a che fare con quella persona, non sapevo che era di nuovo nei paraggi della Parrocchia, ho solo voglia di lasciarmi questa faccenda alle spalle”. Don Peppino Innocentini ha fretta di dimenticare la storia di fiducia tradita che gli è costata 70 mila euro, il nome e il volto di Gino Sibilla, 47enne originario di Acireale che nel 2013 lo raggirò, raccontando di dover coprire le spese bancarie per poter sbloccare una eredità che avrebbe donato alla parrocchia di Serravalle. Dopo una serie di vaglia postali veloci venne scoperto l'imbroglio e scattò la denuncia, finita con una condanna per truffa ai danni del parroco, nel frattempo andato in pensione. Il processo venne celebrato nel 2015: il Commissario della Legge Roberto Battaglino condannò Sibilla ad un anno di prigionia ed al risarcimento del danno. Nonostante il mandato d'arresto l'italiano, attualmente residente a Brescia, ieri pomeriggio passeggiava tranquillamente per il centro di Serravalle. E' stato riconosciuto dai militari della brigata di Serravalle ed arrestato. Ora si trova al Carcere dei Cappuccini.
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