Cinque anni di carcere per gli ex ispettori del servizio di igiene ambientale Davide Mularoni e Paolo Berardi, quattro anni e sei mesi per Livio Bacciocchi e quattro anni per Maurizio Proietti. Due anni, a Marco Mini, pena sospesa. Per tutti e cinque la condanna in appello, del processo sulle mazzette nei cantieri, è stata ridotta di sei mesi, rispetto al processo di primo grado. Livio Bacciocchi, che sembra si trovasse in prossimità del tribunale alla lettura della sentenza, avvenuta in mattinata, è stato immediatamente tratto in arresto e tradotto in carcere.
Mandato d'arresto, in ragione della sentenza definitiva decisa dal Giudice David Brunelli, anche per Davide Mularoni, Paolo Berardi e Maurizio Proietti. Quest'ultimo è residente a Roma e si presume non si consegni spontaneamente all'autorità giudiziaria sammarinese. Assolti per insufficienza di prove Michel Philippe Burgagni e Laura Zanetti. Mularoni e Berardi erano difesi dagli avvocati Gabriele Marra e Alessandro Petrillo. “Ero assolutamente persuaso – dichiara Petrillo – che l'impugnazione del primo grado meritasse un riscontro favorevole. Prendo atto della decisione del giudice d'appello e mi riservo ogni valutazione all'esito di un'approfondita analisi delle motivazioni”. Alla domanda se avesse contattato i suoi assistiti l'avvocato Petrillo si è trincerato dietro il più assoluto riserbo. Al momento i due ex ispettori sammarinesi del Sia sono ricercati nel territorio della Repubblica e qualora optassero per la latitanza, varcando il Confine di Stato, potrebbero essere estradati, al contrario di Proietti che non può esserlo, in quanto cittadino italiano.
luca salvatori
Mandato d'arresto, in ragione della sentenza definitiva decisa dal Giudice David Brunelli, anche per Davide Mularoni, Paolo Berardi e Maurizio Proietti. Quest'ultimo è residente a Roma e si presume non si consegni spontaneamente all'autorità giudiziaria sammarinese. Assolti per insufficienza di prove Michel Philippe Burgagni e Laura Zanetti. Mularoni e Berardi erano difesi dagli avvocati Gabriele Marra e Alessandro Petrillo. “Ero assolutamente persuaso – dichiara Petrillo – che l'impugnazione del primo grado meritasse un riscontro favorevole. Prendo atto della decisione del giudice d'appello e mi riservo ogni valutazione all'esito di un'approfondita analisi delle motivazioni”. Alla domanda se avesse contattato i suoi assistiti l'avvocato Petrillo si è trincerato dietro il più assoluto riserbo. Al momento i due ex ispettori sammarinesi del Sia sono ricercati nel territorio della Repubblica e qualora optassero per la latitanza, varcando il Confine di Stato, potrebbero essere estradati, al contrario di Proietti che non può esserlo, in quanto cittadino italiano.
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