Arresto Stolfi: per gli inquirenti, un'associazione per delinquere dagli scopi precisi
E' stata la notizia del giorno, e non poteva essere altrimenti: la piccola Repubblica sta attraversando un vero e proprio terremoto politico, iniziato con l'inchiesta Mazzini che vede coinvolti numerosi esponenti politici e non e che ora si sta ramificando e concentrando sui protagonisti, gli stessi protagonisti della vita politica sammarinese degli ultimi 30 anni. E c'è chi giura che non è ancora finita. Banca commerciale e Finproject al centro dei nuovi eccellenti arresti, dopo quello di Claudio Podeschi: a finire in manette, colto ieri nel primo pomeriggio all'Admiral Point di Dogana, Fiorenzo Stolfi, che ha subito perquisizioni in casa e nel suo studio, nonché il sequestro della Porsche, anche se formalmente non risulta intestata a lui, che era appunto parcheggiata all'Admiral. Con lui in carcere anche Moris Faetanini, sammarinese 46enne: risulta socio di Remo Giancecchi e della Cosam srl, costruzioni edili, dove sono avvenute altre perquisizioni. Di nuovo indagato Giuseppe Roberti, ex esponente di Banca commerciale dove furono materialmente aperti il conto Mazzini e i suoi figli dai nomi fantasiosi; e ancora, Gian Luca Bruscoli e Nicola Tortorella. L'associazione per delinquere, secondo gli inquirenti, aveva scopi precisi: ostacolare l'individuazione criminosa di fondi derivati dai reati contro la pubblica amministrazione, al loro reinvestimento in attività finanziarie e in beni immobili; acquisire la gestione e il controllo di attività economiche, in particolare nei settori immobiliare e finanziario; condizionare i soggetti operanti nel mondo istituzionale e imprenditoriale, e in particolare l'autorità di vigilanza bancaria e finanziaria in modo da orientarne l'attività in senso favorevole ai soggetti vigilati vicini agli associati; condizionare il libero esercizio di voto; collocare in posizioni strategiche persone ritenute vicine all'associazione e conseguire per sé o per altri vantaggi ingiusti, attraverso provvedimenti normativi e amministrativi favorevoli. Tutto questo, per gli inquirenti, Stolfi era riuscito a farlo proprio grazie alla sua posizione privilegiata di membro del Congresso di Stato e del Consiglio Grande e Generale, grazie alle relazioni con Giuseppe Roberti e grazie al compiacente contributo di Bruscoli e Tortorella, che occultavano i flussi di denaro di provenienza illecita mediante complesse manovre finanziarie schermate attraverso l'interposizione di Banca Commerciale e di società finanziarie, soprattutto Fin Project, ma anche Prado-Fin, Se.Fi e Trecentouno, e di altre società, specie immobiliari, come Casati e La Spiaggia.
FB