Assolto per insufficienza di prove
Antonio Cavalli era accusato di esercizio abusivo dell'attività finanziaria. L'indagine era partita dal Covig diretto all'epoca da Savorelli
Un sospiro di sollievo per l'imputato Antonio Cavalli e per i suoi difensori, gli avvocati Carlo Biagioli e Antonio Belloni, alla lettura della sentenza decisa dal Commissario della Legge Roberto Battaglino. L'assoluzione, per insufficienza di prove, del resto, era stata poco prima chiesta anche dal Procuratore del Fisco Roberto Cesarini.
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Si chiude così una vicenda giudiziaria attivata con una segnalazione alla magistratura inoltrata dal Coordinamento di Vigilanza Bcsm guidato all'epoca da Lorenzo Savorelli. Antonio Cavalli, con l'accusa di esercizio abusivo dell'attività finanziaria a fine 2016 aveva subito una perquisizione - con relativo sequestro di computer e documentazione - eseguita con un notevole dispiegamento di forze ed agenti. Nel capo di imputazione si ipotizzava lo svolgimento di attività riservata di gestione finanziaria senza la prescritta autorizzazione di Banca Centrale, utilizzando una società di consulenza sammarinese. Circa 5 milioni di euro l'importo movimentato. Lo stesso amministratore della società, sentito in precedenza come testimone, aveva però confermato di aver delegato Cavalli ad operare, nelle modalità che poi sono finite al centro del processo. A quattro anni di distanza, la fine dell'odissea giudiziaria. Cavalli ne è uscito assolto.