Attentato alla cava. Dichiarazione Segr. CGIL Rimini
Un incendio doloso è divampato nella notte alla ditta Emir di Ponte Verucchio. I carabinieri di Novafeltria stanno indagando sulla scritta trovata su un gabbiotto ad uso ufficio che getterebbe sull'episodio l'ombra dell'ecoterrorismo. La cava, fino a 4 anni fa era di proprietà di una azienda impegnata nella costruzione della TAV, poi è stata venduta alla CBR. La scritta in questione esprime solidarietà ai quattro giovani arrestati a dicembre durante alcuni scontri al cantiere della Tav in Val di Susa. I vigili del fuoco di Novafeltria hanno impiegato due ore a spegnere le fiamme. Due mezzi sono andati completamente distrutti, ma le conseguenze potevano essere molto più gravi. Non sono, infatti, stati attivati gli inneschi sotto le macchine operatrici che avrebbero completamente bloccato la produzione. Oggi i cancelli della cava, sulla Marecchiese, sono chiusi. Ma solo perché è sabato "Il lavoro - ha fatto sapere il presidente della Cooperativa Braccianti Riminese Giampiero Boschetti - può proseguire. Non è a rischio il posto dei 12 operai e della decina di autisti che gravitano attorno all'azienda". Numerose le reazioni del mondo politico ed economico. Dopo il sindaco di Verucchio e il deputato Pd Tiziano Arlotti anche il presidente della Cgil Rimini è intervenuto con una nota stampa: Graziano Urbinati si augura che le forze dell'ordine accertino il prima possibile la matrice dell'attentato “E' impensabile – ha scritto il sindacalista- che possano svilupparsi nel nostro territorio azioni terroristiche o intimidatorie che mettono in pericolo la vita dei lavoratori e dei cittadini.
Sara Bucci
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