Avvocatessa sfigurata con l'acido: resta in carcere il palo dell'agguato
Il presunto 'palo' dell'agguato a Lucia Annibali, l'avvocatessa sfigurata con l'acido il 16 aprile scorso appena rientrata nel suo appartamento di Pesaro, rimane in carcere. L'uomo, Altistin Precetaj, 30 anni, muratore albanese, sposato, residente a Pesaro, venne arrestato insieme al connazionale Rubin Ago Talaban con l'accusa di aver agito su mandato dell'avvocato Luca Varani, che avrebbe organizzato il tutto per vendicarsi della fine del rapporto sentimentale con la vittima. L'avvocato difensore Umberto Levi è ricorso oggi al tribunale del Riesame di Ancona per chiedere la scarcerazione del suo assistito e in particolare di alleggerire l'accusa che pende sul capo dell'uomo trasformandola in semplice favoreggiamento, per aver aiutato Talaban a fuggire da Pesaro. Il Riesame ha rigettato la richiesta ritenendo provate le accuse nei confronti di Precetaj, che lo vogliono al fianco di Rubin nell'azione delittuosa. L'avv. Levi ha parlato di sentenza prevista "ma non per questo - ha detto - rinuncerò a difendere il mio assistito per dimostrare che lui non ne sapeva niente dell'agguato con l'acido". L'uomo, rinchiuso nel carcere di Rimini, non era presente in aula.
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