Balcani: ucciso da un killer il leader dei serbi kosovari. Tensione alle stelle
Erano da poco passate le 8, questa mattina. Oliver Ivanovic stava entrando nella sede del suo partito “Libertà, Democrazia, Diritto”, quando – a quanto pare da un'auto in corsa - un individuo ha fatto fuoco con un'arma silenziata, centrandolo al petto con 5 pallottole. A nulla è servita la corsa in ospedale: il leader dei serbi kosovari, probabilmente, è morto sul colpo. Poco dopo, a Zvecan – piccola città a nord di Kosovska Mitrovica – veniva ritrovata l'auto dell'agguato: incendiata ed abbandonata. La notizia dell'uccisione ha avuto l'effetto di una bomba: facendo salire alle stelle le tensioni – mai sopite – tra la maggioranza albanese e la minoranza serba in Kosovo. Ogni scenario, anche il più estremo, a questo punto è possibile. Interrotto immediatamente il dialogo tra Belgrado e Pristina, in corso a Bruxelles, con la mediazione dell'UE. Al termine di una riunione urgente del Consiglio per la sicurezza nazionale, il Presidente serbo Vucic ha parlato dell'omicidio come di un “atto terroristico”. “Troveremo gli assassini – ha aggiunto -, l'ho promesso alla moglie di Oliver”. Poi un invito alla popolazione a mantenere la calma. Non sarà facile, considerata la situazione attuale in Kosovo; dove al Governo c'è una coalizione su posizioni fortemente nazionaliste, guidata dall'ex leader dell'UCK Ramush Haradinaj: tuttora ricercato da Belgrado. Il Primo ministro kosovaro ha comunque condannato l'episodio, definendolo “un atto criminale che va punito”. Quanto al movente le ipotesi sono diverse. C'è chi non esclude vecchi rancori, risalenti ai tempi del conflitto: Ivanovic – infatti - era da pochi mesi a piede libero, dopo aver trascorso quasi 3 anni in carcere con l'accusa di crimini di guerra; da lui – comunque - sempre respinta. Oppure un'azione di estremisti kosovari, per intimidire la comunità serba, in quella che Belgrado considera sempre una sua provincia. In una situazione del genere rischia di cadere nel vuoto l'appello alla moderazione dell'Alto rappresentante dell'Ue per gli Affari esteri. Federica Mogherini ha invitato le autorità kosovare a non risparmiarsi nella ricerca dei responsabili, e a consegnarli alla giustizia senza indugio.
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