Bambini dimenticati in auto: cosa fare per evitare altre tragedie
L'ultimo ieri in Toscana dove un ingegnere di 45 anni ha lasciato la propria figlia di quasi un anno sul seggiolino dell'auto nel parcheggio dell'azienda. Convinto di averla portata all'asilo, è sceso andando al lavoro come sempre. La prima a realizzare che la bambina non era mai arrivata all'asilo è stata la madre, nel pomeriggio. Poi la chiamata al marito e l'atroce scoperta. La piccola sarebbe morta per la temperatura raggiunta nell'auto al sole. Nel 2017 altri due casi simili, sempre in Toscana.
Ma cosa accade nella mente di un genitore che dimentica il proprio piccolo all'interno di un veicolo? "Una situazione di scombussolamento", afferma lo psicologo Riccardo Venturini. Va in tilt, prosegue, la capacità di ordinare le informazioni per importanza. E' importante, quindi, scartare dalla mente informazioni all'apparenza rilevanti ma, in realtà, inutili.
Per evitare disgrazie del genere, ci sono soluzioni tecnologiche. Sonia Collodet, presidente dell'associazione Pro Bimbi spiega che esistono dispositivi integrati con i seggiolini che avvisano i genitori con segnali visivi o acustici oppure interagiscono con applicazioni, sempre nel caso in cui il bimbo sia stato lasciato in macchina. Ma esistono anche metodi più semplici. E' utile riporre un oggetto personale, come cellulare, borsa o computer, sul sedile posteriore o ai piedi del seggiolino. Quando lo si andrà a recuperare prima di uscire dall'auto, ci si accorgerà della presenza del bambino. Terza opzione è impostare un avviso sui dispositivi elettronici personali che suoni 10 minuti dopo il consueto orario in cui si lascia il piccolo a scuola.
A livello di istituzionale, suggerisce la Pro Bimbi, si potrebbe prevedere che gli asili nido e le materne avvertano i genitori, via sms o con una telefonata, se i bimbi mancano all'appello. Su un tema diverso, ma sempre legato alla sicurezza dei più piccoli sulle strade, martedì l'associazione farà una proposta alla Segreteria di Stato all'Istruzione: rendere obbligatoria nei pulmini la presenza di sistemi di ritenzione per i passeggeri, ovvero le cinture di sicurezza, per poter partecipare ai bandi pubblici del trasposto scolastico.
Mauro Torresi
Nel servizio, le interviste a Riccardo Venturini (psicologo) e a Sonia Collodet (presidente Pro Bimbi)