Bcsm: tre mesi per l'ex direttore e l'ex funzionario della vigilanza
Il procuratore del Fisco Cesarini aveva chiesto 11 mesi di prigionia e 2 anni di interdizione per l'avere omesso di segnalare all'agenzia di Informazione Finanziaria la trattativa di un'operazione di trasferimento fondi di 6 miliardi di dollari, promossa dall'ungherese Gyorgiy Zoltan Matrai- dalla Banca del Giappone ad una privata sammarinese per il tramite di Banca Centrale. Fatti che risalgono a marzo 2013, quando l' ungherese venne presentato da Fiorenzo Stolfi e dall'allora segretario alle Finanze Felici ai vertici BCSM, che doveva appunto fare da ponte. Operazione che non si realizzò, “perché – così raccontò lo stesso Giannini interrogato come testimone nella processo sulla tangentopoli sammarinese- dai nostri controlli emerse che Matrai aveva problemi giudiziari, ed ogni rapporto venne interrotto”. I legali della difesa Gianna Burgagni per Giannini e Maria Luisa Berti ed Ermanno Cappa per Vivoli hanno insistito sulla innocenza dei loro assistiti non solo perché l'operazione da 6 miliardi di dollari non avvenne, ma per l'assoluta mancanza del dolo. Una sicurezza ostentata anche dopo la lettura della sentenza: “Ricorreremo in appello”
s.b