Camorra: Rimini, arrestate 20 persone nell'operazione "Mirror"
I metodi erano cruenti: gli imprenditori vessati venivano convinti con pestaggi, inflitti anche in pieno giorno e in luoghi pubblici. A capo Mario Cavaliere, di Nettuno, detto Zio Mario, che disponeva di un pericoloso team di picchiatori pluripregiudicati, come Giuseppe Ripoli, già co-indagato nell'indagine Vulcano che aveva colpito il clan Vallefuoco. Anzi, con l'arresto di Vallefuoco si erano liberati spazi occupati proprio da Ripoli. E poi Massimiliano Romaniello, già parte dell'alleanza di Secondigliano, poi scissa, difatti amava presentarsi come uno dei secessionisti. I due avevano il controllo occulto della maggioranza delle quote delle società di gestione dei due nightclub. D'Agostino aveva convinto anche Francesco Laterza, titolare del ristorante riccionese “Moscabianca” a cedergli il Pos per far figurare gli introiti del night come provenienti dal ristorante: ora Laterza è l'unico accusato di riciclaggio. Nel video l'intervista al Colonello Luigi Grasso, comandante provinciale carabinieri Rimini
Francesca Biliotti