E' stata denominata “Operazione Balcania”, vista la provenienza della maggior parte degli arrestati. Tutto era iniziato 3 anni fa, da un'indagine relativa al traffico d'armi clandestine in Riviera. Alcuni carabinieri operanti sotto copertura avevano documentato la cessione - da parte di un 32enne rumeno, assiduo frequentatore di un night club di Riccione – di una pistola semiautomatica, fabbricata nella ex-jugoslavia. Ma era solo l'inizio. Durante le fasi successive dell'inchiesta emergevano nuove ipotesi di reato, relative allo spaccio di cocaina - alla cosiddetta “Rimini bene” -, e allo sfruttamento della prostituzione in Riviera. Un'indagine minuziosa. Nel corso dei mesi sono state documentate - dai militari - oltre 400 cessioni di polvere bianca. La banda, inoltre, aveva assegnato alle prostitute zone ben precise; non erano ammessi sconfinamenti. All'alba del 4 giugno l'esecuzione delle misure cautelari nei confronti di 14 persone. Impegnati – nella retata - circa 80 militari del Comando Provinciale di Forlì, unità cinofile, un elicottero; con il supporto dell'Interpol e dei Carabinieri di varie località. Disposto l'obbligo di dimora anche nei confronti di un italiano 38enne, collegato alla banda
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