Caso Berti: nessuna richiesta di scarcerazione. A Catania spunta testimone chiave

Resta in carcere Pietro Berti. Tania Ercolani, uno degli avvocati del medico sammarinese detenuto dallo scorso 21 gennaio per atti di libidine su alcune pazienti, fa sapere che il collegio difensivo non ha presentato alcuna richiesta di scarcerazione a conclusione dell'interrogatorio di garanzia poiché si stanno ancora valutando alcuni aspetti processuali.
Slitta, intanto, al 9 maggio l'udienza del processo catanese in cui Berti è stato rinviato a giudizio per violenza sessuale aggravata ai danni di una ragazza siciliana. Il giudice ha dunque accolto, come previsto, l'istanza della difesa, considerato l'attuale stato di detenzione dell'imputato. Processo che però a maggio – fa sapere l'avvocato della controparte, Claudio Galletta – andrà avanti anche se Berti dovesse essere ancora in carcere (per il giudice, eccezion fatta per oggi, la detenzione non costituirebbe legittimo impedimento). In mattinata doveva essere ascoltata una testimone chiave nella vicenda secondo l'accusa, ovvero un'amica della ragazza che ha denunciato lo stesso Berti, la quale era presente durante la visita medica in cui avvennero le presunte molestie, poiché l'aveva accompagnata. La parte offesa, invece, era stata già sentita a giugno.

Silvia Pelliccioni

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