Caso Siri: pm chiedono altri sei mesi per indagare sui due mutui sospetti
Altri sei mesi per indagare sul caso con al centro i due mutui sospetti, per un totale di 1,2 milioni di euro, concessi dalla Banca Agricola Commerciale di San Marino al senatore leghista Armando Siri, al quale la Procura di Milano ha contestato il reato di autoriciclaggio. I pm Sergio Spadaro e Gaetano Ruta, riporta l'Ansa, hanno inoltrato al gip la richiesta di proroga dell'indagine nella quale anche Luca Perini, capo della segreteria del parlamentare risponde dello stesso reato. Al vaglio dei pm c'è pure una istanza di sollecito affinché in Senato venga fissato il voto in aula sulla richiesta, che ha già avuto il via libera della Giunta per le immunità di Palazzo Madama, sul sequestro del pc di Siri avvenuto sei mesi fa nel corso delle perquisizioni della Gdf. La Giunta il 2 ottobre scorso ha poi incardinato la richiesta, sempre dei pm, del sequestro di un cellulare in uso al collaboratore dell'ex sottosegretario.
Al centro dell'inchiesta milanese c'e' la concessione da parte di Bac, di due mutui senza il rispetto, questa è la ricostruzione, delle normali garanzie. Il primo prestito di 585 mila euro, già incasellato come 'sospetto' dall'Unita' di informazione finanziaria della Banca d'Italia, in base all'ipotesi, e' servito all'ex sottosegretario leghista per acquistare una palazzina per la figlia a Bresso, comune alle porte di Milano. L'altro prestito ritenuto 'anomalo' di 600 mila euro sarebbe stato concesso dalla medesima banca a beneficio di Tf holding, che oltre ad occuparsi della compravendita di immobili, gestiva due bar, uno dei quali nel mezzanino della Metropolitana milanese, stazione Rogoredo. A capo della società secondo gli accertamenti ci sarebbero state due persone tra cui Fiore Turchiarulo, che in passato si era candidato per il Partito Italia Nuova di cui Siri era presidente. I due sarebbero stati presentati all'istituto di credito di S.Marino da Perini che a sua volta risulta anche avere una parte nell'immobile di Bresso al centro del primo filone dell'inchiesta milanese.