Catalogna: tensione alle stelle alla vigilia del voto per l'indipendenza
La notte, per centinaia di catalani, è passata così: accampati alla meglio, nei seggi di diversi centri, per impedire che fossero chiusi dalla polizia spagnola. Non si è ancora proceduto a sgomberi forzati, ma le disposizioni prevedono che gli occupanti debbano liberare i locali entro domani all'alba. L'ordine di Madrid, del resto, è chiaro: chiudere i centri, ed impedire le operazioni di voto in ogni modo; anche per via telematica. Agenti della Guardia Civil si sono allora presentati nel Centro Telecomunicazioni del governo catalano, dopo che un giudice aveva ordinato lo stop al sistema di raccolta dati sulla consultazione di domani. Anche in ragione di ciò, il portavoce del Governo spagnolo ha detto che il referendum è già stato annullato. A stretto giro di posta è arrivata la risposta dell'Esecutivo catalano. “Che tutti stiano tranquilli, domani si voterà – ha affermato il ministro alla presidenza -; aggiungendo poi che il blitz della Guardia Civil non fermerà la logistica della votazione. E' muro contro muro, insomma; e, alle imponenti manifestazioni indipendentiste, decine di migliaia di persone – in tutta la Spagna, anche a Barcellona – hanno risposto scendendo nelle piazze per dire “no” alla consultazione. Non sono mancati – infine - fatti inquietanti. Quattro persone – appartenenti ai Comitati di difesa del referendum - sono rimaste lievemente ferite, la notte scorsa, da colpi di fucile ad aria compressa sparati da ignoti contro un seggio.
I più letti della settimana:
{{title}}
Questo sito fa uso di cookie, anche di terze parti, necessari al funzionamento e utili alle finalità illustrate nella privacy e cookie policy. Per maggiori dettagli o negare il consenso a tutti o alcuni cookie consulta la nostra privacy & cookie policy