Compensi vietati: rinviati a giudizio i vertici della Federcalcio
Il presidente Marco Tura e il Segretario Luigi Zafferani accusati di amministrazione infedele
Circa 1.000 euro al mese per i membri del Consiglio Federale ma – secondo la citazione a giudizio – si tratta di un compenso vietato per legge. Questa la ragione per cui il Presidente della Federcalcio Marco Tura e il Segretario Generale Luigi Zafferani saranno processati con l'accusa di concorso in amministrazione infedele continuata. Stando ai bilanci regolarmente pubblicati si tratta, complessivamente, di circa 160mila euro all'anno.
La decisione del Commissario della Legge inquirente Roberto Battaglino di rinviare a giudizio Tura e Zafferani è arrivata al termine di una indagine condotta inizialmente dal collega Simon Luca Morsiani, partita dopo la denuncia di Alan Gasperoni. “Qui c'è un cittadino sammarinese – commenta il suo legale Achille Campagna – non mosso dalla politica o da altri poteri, che ha sentito l'esigenza di denunciare un fatto. Non accade spesso. Il tribunale ha poi fatto il suo lavoro”. Alan Gasperoni, quando presentò la denuncia nel settembre 2019, non ricopriva alcun incarico ma fino all'estate 2018 era stato Presidente della società polisportiva La Fiorita e nell'ottobre dello stesso anno fu condannato dalla giustizia sportiva per aver scommesso circa 50 euro su partite del calcio sammarinese, in violazione del regolamento. Condanna già scontata. In passato, inoltre, ha collaborato con Federcalcio e Cons.
Il processo è stato assegnato al Commissario della Legge Antonella Volpinari. Alla prima udienza – la cui data è ancora da fissare - è stato convocato anche il Cons, nella persona del Presidente Gian Primo Giardi, quale parte lesa. Convocati anche alcuni testimoni, compreso Alan Gasperoni che comunque non ha alcuna intenzione di costituirsi parte civile.
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