PROCESSO "CONTO MAZZINI"

Confische: Roberti non si appellerà alla decisione del giudice. Avvocato Fabbri: "Esausto dalla vicenda"

Applicata dal giudice Valentini la sentenza d'appello. Restituiti alle parti solo beni e somme per cui è stata comprovata la provenienza lecita

Ampia eco nel Paese sulla revoca delle confische chieste dalle difese di Giuseppe Roberti, Moris Faetanini, Claudio Podeschi, Pier Marino Mularoni, Pier Marino Menicucci e Nicola Tortorella. Il Giudice dell'esecuzione Vico Valentini ha sostanzialmente applicato la sentenza d'appello del Giudice Francesco Caprioli. Non si tratta di una restituzione tout court come avevano richiesto le difese, ma solo di quei beni e somme per cui è stata comprovata la provenienza lecita. Nel dare esecuzione alla sentenza d'appello, il Giudice Valentini aveva infatti disposto alla Polizia Giudiziaria una ricognizione di quanto messo sotto sequestro; le parti inoltre avevano presentato delle memorie. Questo, dunque, ha portato alla parziale, in qualche caso totale, restituzione delle somme e/o dei beni immobili confiscati.

Per le parti si apre adesso la strada dell'appello fino al ricorso in terza istanza. Possibilità che ora come ora pare esclusa da Giuseppe Roberti, al quale tra l'altro verrà restituita pressoché la totalità del patrimonio immobiliare bloccato. “E' talmente esausto da questa vicenda giudiziaria – fa sapere il suo avvocato difensore Rossano Fabbri – che ad oggi, seppur in presenza dei presupposti per poterlo fare, ritiene di non voler ricorrere in appello, attendendo gli esiti del procedimento principale già radicato presso la Corte Europea dei Diritti dell'Uomo”. 

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