GIUDIZIARIA

Conto Mazzini: disposta la restituzione di gran parte degli immobili confiscati

Decisa anche la conferma di parte delle confische. La partita non è chiusa: il decreto del Giudice dell'esecuzione è impugnabile fino alla terza istanza

Nuova puntata per il processo “Conto Mazzini” e probabilmente non sarà l'ultima, visto che il decreto del Giudice dell'esecuzione Vico Valentini è impugnabile. Nel decreto di 30 pagine, notificato oggi alle parti dopo i ricorsi contro le confische decise con la sentenza di secondo grado, disposta la restituzione di una considerevole parte degli immobili e contestualmente anche l'esecuzione della confisca di altri immobili, somme liquide, una polizza e una quota societaria. I ricorsi erano stati presentati da quasi tutti i politici o imprenditori coinvolti nella vicenda che, pur essendo stati assolti o prosciolti, erano destinatari di sequestri o confische. Unica eccezione quella di Giovanni Lonfernini che non ha accampato alcuna pretesa.

Il Giudice dell'esecuzione ha anche nominato un perito per accertare, in tre casi, le quote di immobili da restituire o confiscare, in base alla provenienza più o meno lecita delle somme impiegate per l'acquisto. Le parziali o totali restituzioni dei beni confiscati sono state accordate a Giuseppe Roberti, Moris Faetanini, Claudio Podeschi, Pier Marino Mularoni, Fiorenzo Stolfi, Pier Marino Menicucci e anche a Nicola Tortorella che, a differenza degli altri, in secondo grado è stato condannato a una pena detentiva.

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