Costa Concordia: un anno di indagini e dolore per le 32 vittime
13 gennaio 2012 – 21.15. La nave da crociera Costa Concordia contro uno degli scogli delle Scole, isola del Giglio. L'impatto squarcia la chiglia, una ferita di 70 metri a piegare la nave. Fra passeggeri ed equipaggio, 4234 a bordo. La paura, i soccorsi. Da subito, si inizia a contare. 3 morti, 40 feriti, qualche decina i dispersi. Da subito le responsabilità: il capitano Francesco Schettino abbandona la nave viene fermato poche ore dopo e portato in carcere. Un anno di indagini e lavori, paure e polemiche, un anno di dolore per le 32 vittime del Giglio. C'è la piccola Dayana, ha 5 anni, e c'è suo padre, William Arlotti, di Rimini. Dopo oltre un mese di angoscia e dolore per la famiglia, per la mamma, Susy Albertini, il corpo della piccola viene trovato il 22 febbraio, nel Ponte 4. 20 marzo: William e Dayana tornano a Rimini, una città che si ferma per i funerali della vittima più piccola. Mentre si lavora per evitare il disastro ambientale, procede l'inchiesta – un teatro per tribunale – e nasce il comitato cittadino per la rimozione del relitto: a giugno il taglio dell'albero, proprio ad avvio di una stagione turistica in negativo per l'isola. A un anno, il simbolo della tragedia è ancora lì: 1 macchina da 400 uomini, 200 mezzi navali a supporto e una nuova scadenza che sposta la rimozione a settembre 2013, ma a decidere sarà come sempre il mare. A un anno restano le vite sconvolte, ma anche le storie di coraggio: è di Misano Omar Brolli, 19 anni, sul Concordia salvò la la nonna in sedie a rotelle, e mette al sicuro altri 4 passeggeri disabili.
Annamaria Sirotti
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