27 maggio. Il giudice Gilberto Felici ha disposto la data. Il caso Credito Sammarinese arriverà in aula a 9 mesi dal rinvio a giudizio per 16 indagati. A maggio saranno in 15 - nel frattempo deceduto Renato Cornacchia, nel cda dell'Istituto al momento dei fatti contestati. Chiamati a comparire i vertici del Credito Sammarinese: l'ex presidente Lucio Amati e il figlio Mario, l'ex direttore Walter Vendemini, Sandro Sapignoli, allora responsabile dell'antiriciclaggio. Nota l'accusa: riciclaggio di denaro, con l'aggravante nell'esercizio di attività professionale. Un milione e 300mila euro depositati su conti del Credito Sammarinese intestati a Giorgio Galiano, genero di Vincenzo Barbieri, narcotrafficante legato all'' 'ndrangheta, “ragioniere” - cosiddetto - del clan Mancuso, freddato tre anni fa in un agguato di stampo mafioso.
Ma sarebbe stata ben più alta la somma da ripulire a San Marino – 15 milioni di euro in deposito – per una operazione che si interruppe quando la magistratura avviò le indagini. Un'altra decina fra i rinviati a giudizio. Già aperti i filoni paralleli in Italia – Decollo Money e Decollo Ter - legati prettamente all'attività di narcotraffico di Barbieri.
Ma sarebbe stata ben più alta la somma da ripulire a San Marino – 15 milioni di euro in deposito – per una operazione che si interruppe quando la magistratura avviò le indagini. Un'altra decina fra i rinviati a giudizio. Già aperti i filoni paralleli in Italia – Decollo Money e Decollo Ter - legati prettamente all'attività di narcotraffico di Barbieri.
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