Al via a San Marino un nuovo processo legato alla vicenda “Criminal Minds”. La difesa dell'ex patron della Karnak Marco Bianchini, vorrebbe chiamare a deporre anche l'ex ministro Vincenzo Visco.
Il processo dovrà accertare se l'agenzia di investigazione privata Cio di Salvatore Vargiu abbia effettivamente corrotto il maresciallo della guardia di finanza di Rimini Enrico Nanna per ottenere informazioni sensibili richieste dalla Karnak di Marco Bianchini, diretta all'epoca da Giovanni Pierani. I quattro imputati sono accusati a vario titolo di cooperazione in corruzione e istigazione alla corruzione di funzionario di stato estero. I fatti si riferiscono al periodo 2006-2008 quando la Karnak era finita nel mirino della guardia di finanza di Rimini e della magistratura con l'accusa di esterovestizione. Per i difensori di Marco Bianchini gli input per l'offensiva contro l'azienda di Chiesanuova erano partiti dal potere politico, sobillato da aziende italiane concorrenti della Karnak. Di qui la richiesta di sentire come testimone l'allora vice-ministro delle finanze Vincenzo Visco.
Il Commissario della Legge Gilberto Felici deciderà prima della prossima udienza quando farà sapere alle difese anche se ha accettato di inserire nella lista testimoni altri nomi conosciuti, come l'ex comandante della Guardia di Finanza di Rimini Enrico Cecchi, l'ex dirigente della Polizia Tributaria Gianfranco Lucignano e alcuni loro sottoposti che hanno partecipato alle indagini dell'inchiesta “Criminal Minds”. Oggi alcuni testimoni sono già stati sentiti. Il liquidatore dell'agenzia investigativa di Vargiu, Manuela Graziani, ha riferito di non non aver trovato in contabilità, elementi su soldi dati al maresciallo Nanna. L'investigatore della Polizia Civile Paolo Morri ha invece dichiarato di aver rinvenuto, durante le indagini, un assegno da 2.000 euro emesso dalla Cio a favore del maresciallo. Siamo solo all'inizio e il processo si annuncia particolarmente lungo e complesso.
l.s.
Il processo dovrà accertare se l'agenzia di investigazione privata Cio di Salvatore Vargiu abbia effettivamente corrotto il maresciallo della guardia di finanza di Rimini Enrico Nanna per ottenere informazioni sensibili richieste dalla Karnak di Marco Bianchini, diretta all'epoca da Giovanni Pierani. I quattro imputati sono accusati a vario titolo di cooperazione in corruzione e istigazione alla corruzione di funzionario di stato estero. I fatti si riferiscono al periodo 2006-2008 quando la Karnak era finita nel mirino della guardia di finanza di Rimini e della magistratura con l'accusa di esterovestizione. Per i difensori di Marco Bianchini gli input per l'offensiva contro l'azienda di Chiesanuova erano partiti dal potere politico, sobillato da aziende italiane concorrenti della Karnak. Di qui la richiesta di sentire come testimone l'allora vice-ministro delle finanze Vincenzo Visco.
Il Commissario della Legge Gilberto Felici deciderà prima della prossima udienza quando farà sapere alle difese anche se ha accettato di inserire nella lista testimoni altri nomi conosciuti, come l'ex comandante della Guardia di Finanza di Rimini Enrico Cecchi, l'ex dirigente della Polizia Tributaria Gianfranco Lucignano e alcuni loro sottoposti che hanno partecipato alle indagini dell'inchiesta “Criminal Minds”. Oggi alcuni testimoni sono già stati sentiti. Il liquidatore dell'agenzia investigativa di Vargiu, Manuela Graziani, ha riferito di non non aver trovato in contabilità, elementi su soldi dati al maresciallo Nanna. L'investigatore della Polizia Civile Paolo Morri ha invece dichiarato di aver rinvenuto, durante le indagini, un assegno da 2.000 euro emesso dalla Cio a favore del maresciallo. Siamo solo all'inizio e il processo si annuncia particolarmente lungo e complesso.
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