Inizierà il prossimo 9 maggio il primo processo dell'indagine Criminal Minds, che era stata suddivisa in diversi tronconi. Al termine dell'udienza preliminare, il Gup Stefania Di Rienzo ha disposto il rinvio a giudizio per sette indagati. Tra questi, anche l'ex patron della Karnak, Marco Bianchini. L'accusa ipotizza il reato di estorsione proprio ai danni dell'imprenditore sammarinese e a finire davanti al giudice saranno lo stesso Bianchini, che in questa sede deve rispondere di ricettazione, Claudio Vitalucci, Riccardo Ricciardi, Bruno Platone, Roberto Fonti, Nicola Zaccheroni e Daniele Tosi. Matteo Amici invece ha già patteggiato un anno. Una storia di estorsioni e contro estorsioni che vede contrapposti Bianchini e l'imprenditore anconetano Vitalucci, e che partono da alcune imprese fallite, di cui quest'ultimo era il legale rappresentante. Questi pretendeva soldi da Bianchini, ma ne aveva ricevuti in prestito anche dalla Fingestus, finanziaria della famiglia Bianchini diretta da Daniele Tosi. C'erano state minacce ed episodi intimidatori, da una parte e dall'altra, alcuni avvenuti sul Titano, anche da parte di Bruno Platone e Riccardo Ricciardi, stretti collaboratori dell'ex patron della Karnak. Erano ai domiciliari, il 16 gennaio sarebbe scaduto il loro termine di custodia, termine ora prorogato proprio in virtù del rinvio a giudizio. Ma le indagini non si concludono con questo primo processo: sulle altre ipotesi di reato, come ad esempio la corruzione di un maresciallo della Finanza, che avrebbe fornito informazioni privilegiate alla Karnak tramite l'intermediazione dell'investigatore privato Salvatore Vargiu, le indagini sono tuttora in corso.
Francesca Biliotti
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