Processo Credito Sammarinese, chiesta la stessa pena per gli ex vertici
Con le richieste di condanna da parte della Procura Fiscale si avvia alle conclusioni il processo sammarinese per riciclaggio legato all’indagine ‘Decollo Money’ che travolse la banca ed i suoi vertici per il riciclaggio di 1,3 milioni di Vincenzo Barbieri, ‘ndranghetista e narcotrafficante assassinato nel 2011.
Vicenda che ebbe risalto mediatico, che vide la collaborazione tra giustizia italiana e sammarinese sì ma anche l'accusa per la Repubblica di essere la 'lavatrice' del narcotraffico, crocevia dello sdoganamento delle somme in odore di cocaina. Era proprio la puzza di muffa ad impregnarle, evidenza confermata da chi doveva contarli quei soldi, e quel forte odore è tornato nella requisitoria di oggi, a confermare la consapevolezza degli imputati.
“Non si potevano non rendere conto dello spessore criminale del Barbieri, ma sono andati avanti per la determinazione per il reperimento di liquidità della banca, con interesse per Amati e di chi ne poteva trarre giovamento”. Così il procuratore del fisco Roberto Cesarini, che ha chiesto per l’ex responsabile antiriciclaggio del credito Sandro Sapignoli e per David Zoffoli che istruì la “pratica Barbieri” una condanna a quattro anni e tre mesi di prigionia, tre mila euro di multa e 1 anno e tre mesi di interdizione. Per i promoter della banca Domenico Macrì e Barbara Gabba, ingaggiati dal Cs per un possibile ampliamento del portafoglio clienti e per i professionisti calabresi Domenico e Salvatore Francesco Lubiana, che li misero in contatto con Barbieri, quattro anni e sette mesi di prigionia, una multa di due mila euro e l’interdizione per un anno e sei mesi dai pubblici uffici.
Per Giorgio Galiano, genero di Barbieri, e Raffaello Bressi, direttore dell’hotel bolognese dove il narcotrafficante alloggiava, quattro anni e cinque mesi di progionia, mille ottocento euro di multa e l’ interdizione di un 1 anno e quattro mesi. Chiamato a rispondere davanti al giudice come ente anche il Credito Sammarinese, per il quale è stato chiesto il pagamento della sanzione di cinquemila euro, sei mesi di interdizione ed una somma di ottantamila euro. Chiesta l’assoluzione per Edoardo Morri, Pietro Daidone, Massimiliano Sensi, Graziella Zemiti e Mario Amati e l’estinzione del reato per Renato Cornacchia, nel frattempo deceduto.
Chiesta infine la confisca delle somme sequestrate pari ad 1 milione 330 mila euro. Poi sono iniziate le arringhe. Oggi ha parlato la difesa di Lucio Amati, gli avvocati Sergio Rotundo ed Arianna Dalla Balda, che ha chiesto l’assoluzione per l’ex presidente del Credito, in subordine la pena minima vista l’età dell’imputato e gli 11 mesi di carcerazione scontati in Italia .
Nel video l’intervista a Sergio Rotundo, avvocato di Lucio Amati