La Corte di Cassazione ha confermato il sequestro preventivo dei delfini del Delfinario di Rimini, disposto lo scorso mese di agosto, respingendo il ricorso presentato dalla società titolare della struttura. Lo rendono noto, in un comunicato congiunto, le associazioni Lav, Marevivo ed Enpa, parlando di "nuova clamorosa sconfitta" per il delfinario. Proprio "per mettere fine alle prigioni d'acqua, agli acquari e ai delfinari, che costringono i grandi cetacei a comportamenti innaturali", da domani Lav e Marevivo lanciano una petizione con cui chiedono al Governo e al Parlamento una nuova legge che vieti l'importazione di delfini e di altri cetacei a fini di spettacolo. "Questa nuova autorevole pronuncia dell'Autorità giudiziaria - dichiarano Lav, Marevivo ed Enpa - conferma ancora una volta, dopo il pronunciamento del Tribunale del Riesame, il sequestro preventivo degli animali, stabilendo che i delfini non debbano tornare al delfinario e che le informazioni raccolte dalla magistratura e della polizia giudiziaria siano sufficienti a prefigurare la necessità del sequestro ed il fumus del reato di maltrattamento". Lav, Marevivo ed Enpa chiedono poi al "sindaco di Rimini, che ad oggi non ha neanche risposto alla richiesta di incontro delle associazioni", di prendere atto "della conferma delle ipotesi di reato e del sequestro" e di abbandonare "il progetto di costruzione di un nuovo delfinario sul territorio di Rimini. Chiediamo che non si costruisca una nuova prigione per i delfini e che non si spendano milioni di euro dei cittadini. Anche il Sindaco di Rimini - concludono - prenda atto che il 68% degli italiani vorrebbe proibire i delfinari e che per l'81% di loro i delfini sono più felici in natura". Le tre associazioni concludono ringraziando il Servizio Cites del Corpo Forestale dello Stato e la magistratura "per aver reso possibile questa nuova importante pronuncia a tutela dei delfini".
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