La Dia sequestra 50 mln euro al "re del vino" mentre è a processo per riciclaggio sul Titano
Melandri, coinvolto, nel 2012, nell’operazione “BACCUS” della DDA di Bari, dopo una condanna a 4 anni di reclusione per reati associativi finalizzati alla truffa aggravata ed ai reati fiscali, è sotto processo anche sul Monte.
Nel dicembre del 2017 è stato arrestato dalla DIA di Bologna nell’ambito dell’operazione “MALAVIGNA”, poiché ritenuto referente di un gruppo criminale specializzato nel riciclaggio di ingenti capitali di provenienza illecita e nelle frodi fiscali, perpetrate mediante l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti.
Sequestrati compendi aziendali e partecipazioni societarie, di 185 beni immobili nelle provincie di Ravenna, Forlì e Brescia, costituiti da fabbricati e terreni, di beni mobili registrati (tra cui 4 auto d’epoca), e denaro depositato in Italia e nella Repubblica di San Marino per un valore complessivo stimato prudenzialmente oltre i 50 milioni di euro.
Tra i soggetti coinvolti in questa indagine, oltre a Melandri, Gerardo Terlizzi, reggente dell’ex-clan Piarrulli-Ferraro, e i fratelli Pietro e Giuseppe Errico, anch’essi pregiudicati vicini al clan operante nella provincia di Foggia. Si fa anche il nome di Roberta Bassi, compagna e socia in affari del 're del vino', e altre due persone del foggiano, facenti parte dell’associazione e delle sue esigenze operative.