Sul banco degli imputati tutti, o quasi, gli uomini di vertice della banca posta in liquidazione coatta nel novembre 2011 : il presidente e fondatore del Credito sammarinese Lucio Amati, il direttore Valter Vendemini, il vicedirettore e responsabile anti-riciclaggio Sandro Sapignoli, il sindaco revisore Massimiliano Sensi, ma anche i consiglieri Renato Cornacchia, Luigi Passeri ed Edoardo Morri. Oltre a loro a processo anche altri personaggi che, traendone – secondo l'accusa – vantaggio, hanno favorito il deposito di 15 milioni di euro al Credito Sammarinese da parte del narcotrafficante 'ndranghetista Vincenzo Barbieri, nel frattempo ucciso in un agguato. I legali di Lucio Amati, gli avvocati Rotundo e Mazzacuva, preannunciano la presentazione di un'eccezione di incompetenza per territorio. A loro giudizio il processo dovrebbe infatti svolgersi a Bologna. Se l'eccezione dovesse essere respinta la procura e i difensori degli imputati presenteranno la lista dei testimoni da interrogare sulla cui ammissibilità si pronuncerà il tribunale. Considerando ciò che è accaduto in fase istruttoria appare probabile che gli ex vertici del Credito Sammarinese scelgano strategie difensive diverse. Vendemini, a cui sono stati recentemente concessi i domiciliari dopo l'estradizione e un breve periodo in carcere, avrebbe infatti tenuto una linea piu' collaborativa con gli inquirenti rispetto ad Amati e gli altri imputati.
Luca Salvatori
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