L'inferno in via Largo Margherita di Torre Pedrera, chiuso dietro la doppia porta in ferro. Una prigione per tre giovani donne bulgare: qui il loro aguzzino le picchiava e violentava ripetutamente. Potevano uscire solo di notte, per prostituirsi. Ma tutto quello che guadagnavano finiva nelle mani dello sfruttatore loro connazionale. Percosse e frustate per convincerle ma anche violenza psicologica: “ucciderò tuo figlio” così minacciava una di loro, una giovane mamma, single e disoccupata, conosciuta su facebook e attirata in Italia con il miraggio di un lavoro da cameriera stagionale. Grazie all'aiuto di un cliente una di loro è riuscita e fuggire ed ha chiamato la polizia: gli uomini della Mobile hanno fatto irruzione nello stabile, liberando le altre due ed arrestando la fidanzata dello sfruttatore: bulgara anch'essa, 27 anni, pare sia complice. La polizia la sta interrogando, il suo ruolo è ancora tutto da chiarire. Lontano dalla “casa degli orrori” le tre donne potranno tornare a vivere. sono libere ma ancora sotto shock.
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