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Donna suicida a Bologna, scarcerato il fermato per furto

12 mar 2015
Donna suicida a Bologna, scarcerato il fermato per furto
Donna suicida a Bologna, scarcerato il fermato per furto
Nei confronti di Bonora la Procura aveva tre elementi: il ritrovamento dei due anelli, poi la triplice identificazione da parte di un testimone che aveva visto Bonora sotto casa della stessa anziana, infine una dichiarazione raccolta telefonicamente dalla Polizia di un notaio di San Marino, dove Bonora aveva riferito di essere andato insieme a parenti la mattina del furto. Secondo quanto detto dal notaio nella telefonata, Bonora e i suoi parenti avevano un appuntamento con lui alle 12,30 ed erano arrivati poco prima. Essendo il furto delle 10.35, gli investigatori avevano ritenuto possibile, sulla base della distanza di poco più di 100 km tra Bologna e San Marino, che Bonora avesse fatto in tempo, dopo il furto, a fare il viaggio. Ma proprio su questo punto l'avvocato difensore, Luciano Bertoluzza, ha invece depositato una dichiarazione scritta del notaio, in cui il professionista afferma che Bonora era arrivato da lui alle 11.30. Inoltre sono state prodotte dichiarazioni dei compagni di viaggio che ricostruiscono puntualmente le tappe e gli orari. Il giudice, oltre a tenere conto di quest'alibi, ha valutato che i due anelli riconosciuti dall'anziana siano molto comuni e quindi di difficile attribuzione. Inoltre il Gip sembrerebbe aver tenuto conto solo di due riconoscimenti di Bonora da parte del testimone. Mentre menziona il primo, in fotografia, e il secondo, in un filmato girato dalla Polizia sotto casa di Bonora, non fa riferimento al terzo. Si tratta di un riconoscimento avvenuto di persona, lunedì in questura e il testimone ha affermato di avere riconosciuto con sicurezza Bonora per altezza, volto, profilo e colore degli occhi. "Le indagini proseguono e la Procura si riserva appello all'ordinanza del Gip", ha detto il procuratore aggiunto Giovannini. Intanto proseguono anche gli accertamenti sui circa trenta quadri e sugli altri oggetti sequestrati a casa della farmacista, anche questi a suo dire ricevuti da Bonora, in conto deposito e accettati per affetto nei suoi confronti, quando questi era stato sfrattato. Tre di questi quadri e due candelieri sono stati riconosciuti da un sacerdote di Baricella, che aveva denunciato il furto in chiesa ad aprile. Ieri poi è stata aperta la cassaforte a casa di Guidetti e sono stati trovati diversi gioielli apparentemente di valore, la cui origine è da accertare. Mostrati all'anziana derubata il 2, non sono stati riconosciuti. Tutti gli oggetti, comunque, saranno a breve in foto sul sito della Polizia di Stato, per essere visionati da chi ha subito furti.

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