Cocaina, operazione "Titano": 41 indagati per spaccio di droga ed altri reati
Muovevano grosse quantità di cocaina e spesso ricorrevano a metodi violenti, per imporsi. Dalle dichiarazioni di uno degli indagati, malmenato da altri componenti dell'organizzazione, è partita l'indagine, durata un anno: dal luglio 2013 al luglio 2014. La retata della Polizia è scattata all'alba; non solo nel Riminese, anche a Ravenna, Pesaro, Ancona, Milano ed Agrigento. "200 in totale - afferma il Capo della Squadra Mobile di Rimini Nicola Vitale - gli agenti impegnati". 29 i destinatari delle misure cautelari disposte dal GIP. 16 le persone rintracciate: soprattutto albanesi; per gli altri 13 la caccia continua. Disposti i domiciliari a Rimini per Alberto Menghi, nato a Borgo Maggiore, classe '88. Abitava a San Marino il 38enne albanese Lorec Lila, finito nei guai. Dimorava sul Titano – a quanto pare – il gruppo più nutrito, dei 3 individuati dalla Polizia. C'erano poi i riminesi; infine un'altra banda di italiani, albanesi e sudamericani, che risiedevano altrove. Collaboravano importando cocaina dall'Olanda. La piazza privilegiata il Coconuts: storico locale sul lungomare di Rimini dove – secondo gli inquirenti – si arrivava a spacciare un chilo e mezzo di polvere bianca a sera. Ai domiciliari uno dei soci del locale, Fabio Paesani, che - secondo la Questura - non solo tollerava, ma addirittura favoriva questi traffici. L'altro socio è indagato. Per il locale – dove peraltro si sono verificate decine di risse – è stato emanato un decreto di chiusura per 30 giorni. Nel corso dell'indagine è stato sequestrato un chilo di cocaina e 23.000 euro di banconote false. Tra i reati contestati anche estorsione e porto abusivo d'armi
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