Ecco Vallefuoco in aula al processo Vulcano

Per gli inquirenti era il piu' temuto nelle estorsioni a San Marino e in Riviera. Ma, secondo l'accusa, sul Titano operavano anche i “Mariniello” e i casalesi, attraverso l'avvocato Agostinelli.

E' arrivato in aula a Rimini, dal carcere di Poggioreale, scortato da numerosi agenti di polizia penitenziaria. Francesco Vallefuoco dagli inquirenti è considerato il più pericoloso e temuto boss della camorra infiltrata in Romagna e a San Marino. E' coinvolto, con ruoli di primo piano, nei processi Staffa, Titano, Vulcano 2 e Vulcano ed è proprio per quest'ultma vicenda giudiziaria che si sta procedendo a Rimini. Di fianco a lui, nella cella di sicurezza dell'aula “Falcone Brosellino” di Rimini, un altro pezzo da 90, Francesco Agostinelli, accusato di essere l'uomo di riferimento in zona dei casalesi Clan Schiavone. Agostinelli, come Vallefuoco, frequentava abitualmente la Fincapital, la finanziaria di Livio Bacciocchi, considerata il cavallo di troia, che ha fatto entrare la camorra a San Marino. Nella cella di sicurezza anche Francesco Sinatra, uno di quelli che avrebbe usato le maniere pesanti per le estorsioni. A descrivere la trama criminale in aula il maggiore dei Ros Elvio Sabino Labagnara, comandante della sezione anticrimine di Bologna. Ha raccontato i metodi utilizzati per le estorsioni nel periodo tra l'ottobre 2010 e il febbraio 2011, quando la Fincapital era già stata commissariata dal Governo sammarinese. Per farsi consegnare 30mila euro da Michel Burgagni che, con la sua compagna russa Elena Shchegoleva si era infilato in una perversa vicenda di crediti e debiti, i suoi estorsori l'avrebbero picchiato, minacciato di morte piu' volte con pistola puntata in faccia e gli avrebbero anche detto di sapere quale asilo frequentavano i suoi figli. A quel punto Burgagni ha denunciato tutto ai Ros di Bologna collaborando alle indagini che hanno condotto ai rinvii a giudizio di Vallefuoco, Agostinelli, Sinatra, i sammarinesi Roberto Zavoli e Leo Raimondi e altri otto imputati.

Luca Salvatori

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