Entrò abusivamente nella cartella clinica del figlio di Santi, condannato pediatra
Assolto dalla divulgazione
Uno scrupolo diagnostico. Davanti al commissario della legge Roberto Battaglino il pediatra Lorenzo Tartagni, che dal 2017 non lavora più all'Iss, spiega di avere aperto la cartella clinica del figlio del Segretario Santi, che aveva avuto una breve degenza in Pediatria, in vista di un esame e per comprendere se dietro alla scelta della mancata vaccinazione ci fossero ragioni mediche precise. L'accesso in questione si verificò il 7 dicembre 2016: in un processo le date hanno forte rilevanza e nella sua requisitoria il procuratore del Fisco Roberto Cesarini la usa per ribaltare la prospettiva. Avvenne il giorno dopo la designazione dell'incarico di Segretario alla Sanità, sulla spinta dunque di ben altro interesse e “solo per verificare se fosse per obiezione o meno”. In realtà, come sottolinea la difesa, fu lo stesso Santi nel 2013, in un Consiglio Grande Generale chiamato a confrontarsi su una scelta di politica sanitaria, a rivendicarsi “no vax” ed a votare per l'abrogazione della polizza assicurativa obbligatoria. Politica dunque, non fatto privato da consigliere, con conseguente ridimensionamento della sfera della riservatezza. Una risposta ai coniugi Santi, parti civili nel processo, che nelle scorse udienze avevano lamentato le problematiche sorte nell'ambito familiare, sociale e politico dopo un articolo che uscì sul Resto del Carlino. Tutto iniziò da una loro denuncia proprio dopo questo articolo, per comprendere come la giornalista fosse a conoscenza di dati sensibili. Tuttavia sulla divulgazione delle informazioni Tartagni è stato assolto, mentre è stato condannato a due anni -con pena sospesa- per accesso abusivo alla cartella clinica. Non aveva motivazione assistenziale per entrarvi, e come spiegato dal direttore generale dell'Iss, parte civile anch'essa, al di fuori di questa sfera occorre una autorizzazione specifica.