Favorì la comunicazione tra Podeschi e Baruca, in appello il gendarme
E' una vicenda giudiziaria intrecciata indirettamente alla maxi inchiesta del Conto Mazzini quella del gendarme Mirco Mazzocchi ed in primo grado finì con una condanna a due anni e due mesi di prigionia. Il vicebrigadiere , accusato di avere favorito le comunicazioni all'interno del carcere tra Claudio Podeschi e Biljana Baruca mediante radio trasmittenti ed attraverso una finestra che si affaccia sul cortile interno, questa mattina in aula non ha mosso un muscolo mentre il suo avvocato, Maria Selva metteva in fila davanti al giudice David Brunelli tutte le variabili- contesto, periodo, persone coinvolte, testimoni colabrodo durante il processo- che renderebbero a suo dire la vicenda particolarmente delicata. Poi l'invito- supplica a guardare i video. Il giudice delle Appellazioni si è preso i tre mesi di legge, così come ha fatto in tutti gli altri 16 casi arrivati oggi al secondo grado di giudizio, sui quali c'è da rilevare la corposa sforbiciata della prescrizione. Rientra tra questi la vicenda di Mauro Fontana, amministratore delle Uno Sa, che venne condannato ad 1 anno per appropriazione indebita. In appello anche il processo a carico di Luciano Cardelli, il commercialista che venne condannato a 4 anni e 4 mesi per riciclaggio, e due casi di condanna per offesa a persona investita di poteri pubblici. Si tratta di due processi diversi, in entrambi la persona offesa è Marco Arzilli: 8 mesi in primo grado per il 'Re del Lusso' Terry Sinnot, che scrisse sul conto dell'ex segretario di Stato su facebook frasi che apparvero anche sul sito giornalesm; due anni invece a Gaetano Cici, l'imprenditore che calunniò ed offese non solo Arzilli, ma anche gli ex segretari Augusto Casali ed Antonella Mularoni