Le Fiamme Gialle hanno impiegato tre anni e mezzo di indagine per ricostruire la commercializzazione in Italia delle materie prime, soprattutto polimeri e cellulosa, per un valore complessivo di 560 milioni. A realizzare la frode sono state tutte società estere: tre avevano sede legale a Cipro, tre in Francia, ben nove in Gran Bretagna, una in Irlanda e una in Spagna. Pur avendo fatturato transazioni commerciali nel nostro paese, le società hanno disatteso qualsiasi obbligo fiscale: tenuta dei registri e delle fatture emesse, presentazione della dichiarazione Iva, versamenti d'imposta. Una sola società, domiciliata formalmente in Irlanda, ma pienamente operativa in Italia, ha evaso Ires e Irap per una base imponibile di oltre 62 milioni. Nel corso delle indagini i finanzieri hanno sequestrato 'per equivalente' 4 milioni e segnalato all'agenzia delle Entrate valori da poter sottoporre a sequestro amministrativo per 80 milioni. I nove cittadini denunciati sono tre inglesi, due francesi, un irlandese, un polacco e una tedesca, oltre ad un'italiana da tempo residente all'estero.
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