Sono iniziate le conclusioni del processo che vede imputati a San Marino l'ex direttore di Atac, Antonio Cassano, accusato di avere trasferito e occultato circa 2 milioni ritenuti fondi dell'azienda dei trasporti, attraverso la Smi, veicolo del riciclaggio che conduceva a San Marino attraverso numerose società che fornivano 'consulenze' per schermare la provenienza del denaro. Il procuratore del Fisco Roberto Cesarini, ha chiesto la condanna a 4 anni e 6 mesi, 3 mila euro di multa e 1 anno e 6 mesi di interdizione. Più la confisca delle somme, che si aggirano attorno ai 140 mila euro. Sospetto, secondo la Procura fiscale (che ha richiamato il procedimento penale aperto in Italia in cui Cassano deve rispondere di peculato) , anche il tentativo di voluntary, considerato tentativo dell'imputato di regolarizzare le somme distratte da Atac. Antonio Cassano in aula ha dichiarato che quei soldi erano suoi risparmi, che aveva scelto San Marino per una maggiore sicurezza e convenienza, che fu il commercialista a consigliare l'operazione di voluntary disclosure. Il 4 maggio le arringhe della difesa e la sentenza.
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