Funzionari a giudizio, uno dei due giustificava i compensi come frutto della sua attività di mago
A proposito della vicenda dei due funzionari pubblici preposti alla sicurezza sui luoghi di lavoro, stanno emergendo altri particolari, alcuni decisamente stravaganti: a quanto pare infatti, per giustificare le somme che, secondo l’accusa, erano state illecitamente ricevute, sotto forma di “mazzetta” per evitare i controlli nei cantieri edili, uno dei due rinviati a giudizio si sarebbe giustificato dicendo che il denaro era frutto di una sua presunta seconda attività come mago. A quanto pare saranno almeno sei i rinviati a giudizio, compresi dunque i due pubblici funzionari Paolo Berardi e Davide Mularoni, a dover rispondere di corruzione nel processo che inizierà entro il primo semestre dell’anno, forse già tra febbraio e marzo, e scaturito dalla relazione conclusiva della commissione parlamentare d’inchiesta antimafia. Oltre ai due funzionari, a giudizio andranno anche gli avvocati Livio Bacciocchi e Maurizio Proietti, che hanno negato ogni addebito, ed almeno un paio di imprenditori che, materialmente, hanno corrotto i due funzionari.
Francesca Biliotti
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