SAN MARINO

Furti: difensori albanese ne chiedono la scarcerazione 'violati principi democratici'

Parlano di "svista clamorosa" da parte delle autorità

Furti: difensori albanese ne chiedono la scarcerazione 'violati principi democratici'.

Gli avvocati dell'albanese arrestato lo scorso 26 novembre a San Marino hanno presentato istanza di immediata scarcerazione, o, in subordine, di concedere la libertà su cauzione. Sono Marco Bosco del Foro di Rimini e Antonio Masiello del Foro di San Marino. In una nota scrivono che Nikolin Livadi, il 31enne nato in Albania ma residente a Rimini, è stato tratto in arresto proprio il giorno del suo compleanno. "Viene accusato - scrivono - di far parte di un gruppo di soggetti dediti ai furti negli appartamenti avvenuti nei mesi scorsi in San Marino. Tuttavia, non risultano esistenti né prove né indizi di colpevolezza. Quanto sopra è avvenuto in totale violazione di ogni trattato e/o convenzione internazionale trascurando tutti i principi di una società civile e democratica". "È suo diritto conoscere le accuse mosse contro di lui così come le prove a suo carico", proseguono, ipotizzando una richiesta di risarcimento danni per ingiusta detenzione. Infatti "Non risulta che lo stesso sia stato destinatario né di denuncia né di identificazione come autore dei reati presunti. Non risulta essere stato tratto in arresto in flagranza di reato. Non risulta che lo stesso abbia mai oltrepassato il confine di San Marino o sia stato fermato per una qualsiasi violazione di legge in precedenza".

Nella lunga nota sostengono che il 31enne era di passaggio sul Titano, atteso da 15 amici di Coriano in un ristorante di Rimini per cenare e festeggiare. Proseguono ricordando come l'uomo sia incensurato in Italia e richiedente asilo nell’Unione Europea e parlano di "svista clamorosa" da parte delle autorità. Rispondono punto a punto agli indizi di colpevolezza legati alla presenza della macchina più volte in territorio, alle gomme sporche di fango, ai nominativi presenti sul suo cellulare di altri albanesi indiziati di furti.

L'avvocato Bosco conclude dicendo che "la misura cautelare del carcere risulta sproporzionata e non sorretta dall’esistenza di gravi indizi di colpevolezza" e richiedono la messa in libertà, anche su cauzione, "indicando l’importo da versare sotto forma di fideiussione". 

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