Furti rame: scoperta banda attiva fra Marche, Emilia-Romagna e San Marino

Rubavano rame, ma non disdegnavano l'alluminio: otto uomini fra i 23 e i 50 anni, campani, milanesi e giovani di etnia rom, sono stati denunciati dalla polizia di Pesaro per furto e ricettazione, in una operazione, denominata Metal Detector, che ha visto collaborare la Gendarmeria di San Marino e la squadra mobile di Rimini. Tutto è iniziato a fine 2014 con il furto proprio a Pesaro di un camion carico di alluminio. Dalle immagini delle telecamere di sorveglianza si è quindi risaliti ad un'auto e di lì al gruppo criminale che aveva come base d'appoggio un capannone di Rimini, in zona Sacramora. Lì, tre degli indagati sono stati sorpresi estrapolare rame dai fili, per poterlo rivendere al prezzo di 7 euro al quintale. Successivamente sono stati identificati altri cinque uomini appartenenti alla stessa banda, che gravitavano nel Riminese. Ciò ha permesso di ricondurre all'attività del gruppo altri cinque colpi, tra cui, in base agli accertamenti effettuati insieme alla Gendarmeria, due grossi furti ai danni di altrettante imprese del Titano. Ad una ditta in particolare erano stati sottratti elettrodi in rame e graffite che costituivano stampi per la produzione di componenti in plastica, brevetto esclusivo della stessa ditta la quale, di conseguenza, si era vista costretta a bloccare la produzione con grave danno economico. Nello stesso capannone di Rimini sono stati recuperati gli elettrodi in questione ed altro materiale in bronzo e ottone per circa 20 quintali.
Nel video l'intervista ad Antonio Lauriola, Questore di Pesaro, e Maurizio Faraone, Comandante Gendarmeria San Marino.

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