Ha lasciato il carcere nel primo pomeriggio, poco prima delle 15, con motivazioni racchiuse in un decreto di scarcerazione particolarmente corposo; solo dopo averlo letto gli avvocati Filippo Cocco del foro di Rimini ed il sammarinese Paride Bugli rilasceranno dichiarazioni. Per il momento di certo c'è che dopo sei mesi e otto giorni di carcere Gabriele Gatti, ex segretario agli Esteri, per trent'anni l'uomo forte della DC e della politica sammarinese, lascia il carcere e torna a casa. Si trova agli arresti domiciliari dal primo pomeriggio, può vedere solo i suoi legali ed i parenti stretti. Il suo arresto, all'alba del 17 ottobre, con l'accusa di riciclaggio ed associazione a delinquere, scosse il sabato di San Marino e fu uno shock per lui stesso, come dichiarò in tribunale, durante la prima udienza di terza istanza: “stavo andando a caccia, per me è stato un fulmine a ciel sereno” ricordò con la voce rotta dalla commozione, davanti al giudice Emiliani. Più politico l'affondo contenuto nelle dichiarazioni spontanee rilasciate nel corso della terza istanza bis, due mesi dopo “credo- accusò Gatti- che forze di maggioranza abbiano un ruolo importante nella mia permanenza in carcere” .
Per le motivazioni che hanno permesso di alleggerire la misura cautelare, contenute come si diceva nel voluminoso decreto di scarcerazione, non resta che aspettare.
Sara Bucci
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