GdF: sequestro milionario all'ex patron del Pomezia Calcio. Spunta il nome di San Marino
L'operazione – infatti - porta anche a San Marino, e rientra nell'ambito delle indagini per il crac della banca abruzzese Tercas. Secondo l'accusa – all'origine di tutto – vi sarebbe stato un “patto” tra l'ex direttore dell'istituto di credito teramano – Antonio Di Matteo – e Di Mario; che avrebbe consentito a quest'ultimo di accedere a grossi finanziamenti per iniziative immobiliari, nonostante fosse gravato da un grave passivo fallimentare. Di Matteo, dal canto suo, avrebbe potuto esercitare il controllo della banca sammarinese SMIB, oggi in liquidazione coatta, anche attraverso la partecipazione dello stesso Di Mario.
L'Istituto del Titano sarebbe poi stato utilizzato per erogare crediti, all'ex patron del Potenza, e per “distrarre” somme provenienti dai fallimenti delle sue aziende. Un “accordo” che – tuttavia – avrebbe portato al dissesto di banca Tercas, e all'arresto dei due presunti “contraenti”. L'ANSA riporta che i commercialisti oggi indagati - uno dei quali consigliere presso la Smib - avrebbero occultato le scritture contabili di due “società veicolo” - poi fallite -, costituite da Di Mario per incassare caparre in nero e accedere al credito messo a disposizione da SMIB. Gli approfondimenti bancari eseguiti dai finanzieri del Nucleo Valutario, anche mediante l'analisi di segnalazioni antiriciclaggio, hanno consentito di individuare la distrazione di circa 3,2 milioni di euro a favore di una società sammarinese di fatto riconducibile all'imprenditore Di Mario, nonché la distrazione di 560 mila euro dai conti correnti aperti in Repubblica da una delle società fallite.