Tutto era iniziato dalla chiamata di un cittadino di Serravalle. “Sono stato picchiato dal figlio della mia convivente, ora si è chiuso nella sua stanza da letto, ma fate attenzione: è molto aggressivo”. Questo, più o meno, il contenuto della comunicazione. Subito è giunta sul posto una pattuglia, raggiunta poi anche dai militari della Brigata di Serravalle. Gli agenti si sono fatti accompagnare nella stanza del ragazzo, hanno cercato di colloquiare con lui, ma improvvisamente sono stati aggrediti. Un gendarme – in particolare - è stato puntato e colpito ripetutamente al volto, a suon di pugni. La violenza del giovane, e il poco spazio a disposizione, hanno costretto il militare a fare uso del taser, indirizzando gli elettrodi al torace dell'aggressore. Una volta fermato dalla scarica elettrica il 19enne ha iniziato a collaborare. Poco dopo è stato accompagnato al Carcere dei Cappuccini. Sarà interrogato dal magistrato entro la giornata di domani. E' la prima volta che un agente della Gendarmeria utilizza il taser - in dotazione da qualche mese – in una situazione reale. Lo strumento ha dimostrato tutta la propria efficacia, consentendo al militare di risolvere una situazione estremamente complicata. Il Gendarme ha riportato lesioni, specialmente al viso. Refertati, inizialmente, 7 giorni di prognosi.
Giammarco Morosini
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