Giudiziaria: condannato ad 1 anno giovane "turbolento" con gravi disturbi della personalità
1 anno di prigionia, oltre ad una misura di sicurezza aggiuntiva di 6 mesi in casa di cura. Chissà se la condanna, inflitta dal Giudice Felici, in un qualche modo aiuterà il percorso di vita dell'imputato: scortato in Aula, questa mattina, dal Carcere dei Cappuccini. 23 anni; la perizia ha parlato di un grave disturbo della personalità; di un soggetto paranoide e borderline. L'episodio per cui era alla sbarra risaliva a gennaio, quando i genitori – terrorizzati, per un nuovo accesso d'ira del figlio – avevano richiesto l'intervento della Guardia di Rocca. Il 23enne – per tutta risposta - avrebbe insultato e spintonato un Caporale Maggiore, che tentava di calmarlo; l'imputato – come ha ricordato oggi un teste – avrebbe anche sputato all'ufficiale, giungendo a minacciarlo di morte. A quel punto era stato richiesto il supporto della Gendarmeria. La furia del ragazzo – tuttavia - non si sarebbe placata neppure una volta condotto negli uffici della Guardia di Rocca. “Non ero in me, quella sera – ha dichiarato oggi -, avevo fumato erba, forse conteneva allucinogeni; mi pento per quello che ho fatto”. Il Commissario della Legge lo ha invitato, piuttosto, a chiedere scusa a se stesso, e a non buttarsi via. In precedenza il Giudice Battaglino aveva condannato a 6 mesi e 15 giorni di prigionia, ma con i benefici di legge, un 44enne originario del Varesotto, per avere aggredito una sammarinese. Lesioni aggravate – secondo il Magistrato inquirente – dalla relazione sentimentale tra i due. Ma la stessa vittima – che non si è costituita parte civile - ha poi affermato che con l'imputato vi era solo un rapporto di amicizia; da qui l'esclusione dell'aggravante. Si è concluso invece con un'assoluzione, “perché non consta del reato in genere”, il processo nei confronti di un imprenditore 70enne misanese, accusato di frode nell'esecuzione dei contratti.
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