SAN MARINO

Giudiziaria: condomini esasperati denunciano giovane per atti persecutori

Subito un rinvio, questa mattina, in apertura di processo. Da non escludere l'ipotesi patteggiamento

Giudiziaria: condomini esasperati denunciano giovane per atti persecutori.

L'approdo nell'aula di Tribunale dopo una “denuncia cumulativa”, da parte di una decina di residenti in uno stabile di Borgo Maggiore. Esasperati da riferiti comportamenti decisamente fuori dalle righe di un giovane condomino. Grida, vetri rotti, musica a tutto volume; anche minacce nei loro confronti. Episodi che presi singolarmente non avrebbero forse portato alla querela di gruppo per atti persecutori. Sarebbe stato piuttosto il protrarsi nel tempo, e la frequenza, a risultare esasperante. Si è parlato in certi periodi di due o tre interventi a settimana delle Forze dell'ordine. Senonché da qualche tempo in territorio non vi sarebbe più traccia dell'imputato: un sammarinese di 28 anni.

Questa mattina, in apertura di processo, l'Avvocato d'ufficio del ragazzo ha fatto sapere di essere riuscita a contattare il suo legale di fiducia italiano; quest'ultimo starebbe valutando l'ipotesi di un patteggiamento. Da qui il rinvio, deciso dal Commissario della Legge Elisa Beccari. Udienza lampo, insomma; seppure incidentalmente si sia già fatto riferimento a particolari – ovviamente ancora tutti da dimostrare - della vicenda.

I denuncianti ad esempio avrebbero una registrazione nella quale sarebbe udibile una canzone rap con frasi minatorie del ragazzo. Che prima di andarsene pare vivesse nell'appartamento della madre. D'obbligo l'utilizzo del condizionale in questa storia, non essendovi stata ancora alcuna attività dibattimentale.

I condomini peraltro avrebbero rinunciato alla costituzione parte civile; l'unico obiettivo, stando a quanto appreso, è evitare che l'incubo si ripeta. Anche alla luce di riferiti guai del giovane con la Giustizia italiana. Ad esempio la notizia di una sua presunta partecipazione ad un pestaggio, 3 anni fa a Novafeltria. Se ne parlerà forse nelle prossime udienze; sempre che il processo non si chiuda sul nascere con una possibile applicazione della pena su richiesta delle parti.

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